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L'ideatore del codice a barre

IL Codice EAN è da considerarsi il capostipite di tutti i codici, il codice a barre fu ideato da Norman Joseph Woodland e Bernard Silver. Nel 1948 erano studenti dell’Università di Drexel: l’idea nacque a causa delle esigenze di automatizzare le operazioni di cassa. Il 26 giugno 1974 il primo prodotto sul quale furono provati fu su (un pacchetto di gomme americane) veniva venduto utilizzando un lettore di codici a barre presso un supermarcaro a Troy, nell’Ohio

La funzione della codifica EAN è rappresentare il codice numerico di ogni articolo soggetto alle specifiche EAN (European Article Number) in un formato leggibile automaticamente in entrambe le direzioni. Il codice EAN è interamente compatibile con il codice UPC (Universal Product Code).


L’uso tipico del codice EAN è quello di essere utilizzato in modo univoco nella commercializzazione di un prodotto all’utente finale, se si ha tale necessità è opportuno andare avanti con il trovare il pacchetto che risponda meglio al nostro fabbisogno. In quanto ci permette di agganciare a quella seria numerica univoca, tutte le informazioni riguardanti l’articolo e l’azienda.

Codice EAN 13 la sua struttura

L’EAN è un codice a barre utilizzato per l’identificazione univoca di prodotti destinati al consumatore finale. Si tratta di un codice pluridimensionale: sono presenti 4 diversi spessori di barre/spazi, ognuno multiplo del modulo unitario. Lo spessore nominale del modulo è di 0,33mm con la tolleranza -20%/+100% (quindi da 0,264 a 0,66mm). È continuo, ovvero sono significativi sia gli spazi che le barre. Ogni carattere del codice è codificato come usuale in modo binario, ed ogni carattere è codificato usando 7 moduli. È leggibile nei 2 sensi, e può rappresentare un numero fisso di caratteri. Le prime tre cifre identificano la nazione o il tipo. Il set di caratteri normalmente usato per la parte numerica è il OCR-B.

Ne esistono 2 versioni principali:

  • l’EAN 13 (o “normale”);
  • l’EAN 8 (o “ridotto” normalmente viene utilizzato per scopi alimentari, identificando alimenti freschi, quindi a breve scadenza).

A questi si affiancano dei codici aggiuntivi, come l’EAN 2 o EAN 5. L’EAN 2 è usato nei periodici assieme all’EAN 13 per individuare con precisione il numero progressivo del giornale.

Per quanto riguarda i libri, il codice viene generalmente apposto sul lato inferiore destro della quarta di copertina. Riporta nella parte superiore la rappresentazione grafica del codice ISBN, nella parte inferiore il numero di identificazione internazionale del prodotto libro (978) seguito dal numero ISBN[1].

Vantaggi dell’utilizzo degli EAN-13

Cos'è il Codice a barre EAN 13

L’EAN 13, come suggerisce il nome, rappresenta un codice di 13 caratteri. Usa 3 tipi di codifiche:
la codifica A, B e C. Dei 13 caratteri solo 12 sono rappresentati, poiché la prima cifra da sinistra identifica la sequenza di codifiche A o B dei successivi 6 caratteri. Sono presenti inoltre caratteri di start (101), stop (101) e controllo centrale (01010).

Composizione:

101 (6 caratteri codificati in A o B) 01010 (6 caratteri codificati in C) 101

Il codice stampato deve avere delle ben precise zone di offset e overflow per permetterne la lettura, e in particolare spessore di 1 modulo tra il codice e la fine della targhetta in alto, 1 modulo tra la fine dei numeri sotto il codice e la fine della targhetta in basso, 7 moduli tra il codice e il margine destro e 11 moduli per il margine sinistro.

Per cui un codice EAN 13 sarà costituito in lunghezza da 11+(12*7)+7+3+3+5=113 moduli di cui 95 moduli del codice e 18 di overflow.

EAN 13 viene utilizzato per la marcatura di prodotti destinati al mercato globale:

  • – le prime due cifre del codice identificano il paese dove è stata richiesta la codifica da chi detiene il marchio del prodotto (per esempio l’Italia è indicata dalle cifre 80 e 81);
  • – le successive cinque cifre identificano il produttore;
  • – le ulteriori cinque cifre identificano la denominazione del prodotto all’interno dell’azienda;
  • – l’ultima cifra rappresenta il cosiddetto “check digit” (codice di controllo), che viene calcolato tramite uno specifico algoritmo: si moltiplicano le prime 12 cifre del codice alternativamente per 1 e per 3, poi si sommano i valori ottenuti; la cifra di controllo è il più piccolo numero da aggiungere a questa somma per ottenere un multiplo di 10. Nell’esempio di codice sopra riportato si calcola nel modo seguente: 2·1 + 4·3 + 1·1 + 2·3 + 3·1 + 4·3 + 5·1 + 6·3 + 7·1 + 8·3 + 9·1 + 0·3 = 99; manca 1 per raggiungere il multiplo della decina superiore più vicino, ossia 100.[2]


Struttura del codice a barre

 

Codifiche A, B, C

#

A

B

C

0

0001101

0100111

1110010

1

0011001

0110011

1100110

2

0010011

0011011

1101100

3

0111101

0100001

1000010

4

0100011

0011101

1011100

5

0110001

0111001

1001110

6

0101111

0000101

1010000

7

0111011

0010001

1000100

8

0110111

0001001

1001000

9

0001011

0010111

1110100

Nell’EAN-13, la prima cifra (che viene scritta prima delle barre nella parte testuale sotto il codice) determina la sequenza di codifica (A o B) da utilizzare per la prima metà del codice, mentre la seconda metà utilizza sempre la codifica C:

Sequenza codifica

#

sequenza

0

AAAAAACCCCCC

1

AABABBCCCCCC

2

AABBABCCCCCC

3

AABBBACCCCCC

4

ABAABBCCCCCC

5

ABBAABCCCCCC

6

ABBBAACCCCCC

7

ABABABCCCCCC

8

ABABBACCCCCC

9

ABBABACCCCCC

Prefisso Aziendale ed Univocità del Codice EAN -13

Spesso si sente che il Codice EAN-13 che si deve acquistare deve avere il prefisso aziendale, vogliamo chiarire che questo non è un requisito richiesto dalla grande distribuzione, in quanto in ogni Codice vi ritroviamo tale parte (normalmente è rappresentata dalle prime nove cifre, dove anche queste a sua volta hanno una suddivisione), ma trattandosi di un Codice a Barre questo funziona per associazione e non per linguaggio criptato a differenza del QR. Cioè le cifre indicate rappresentano quello a cui nella registrazione di tale Codice nel database di riferimento si deciderà. Ma è un principio stabilito da GS1 in modo da tracciare quale cliente ha pagato l’annualità e quale no.

I requisiti richeisti della Grande Distribuzione (GDO)

La grande distribuzione (GDO) richiede in realtà che i Codici a barre utilizzati abbiano i seguenti requisiti:
Univoci: cioè che quella stringa numerica nel mondo sia unicamente vostra per poter identificare il vostro articolo ed azienda.
Leggibili: che siano rispettati le misure minime e massime stabilite dall’ANSI, in modo da assicurare la corretta lettura del Codice. (Alcune aziende stabiliscono degli standard di lettura particolari, per quello assicurati che le stesse siano chiare e che le stesse siano incontrate).

Quali sono le dimensioni ottimali per un codice a barre ?

Possiamo indicarvi che le dimensioni richieste per il codice a barre al dettaglio normalmente è 38 × 26 mm. La larghezza è la dimensione del Codice più importante. Ufficialmente possiamo ridurre la misura del codice a barre fino a (circa 30X12mm a questo sempre consigliamo di aggiungere la zona silente che dovrebbe essere di almeno 1-2mm tutto intorno, come una cornice bianca) oppure ingrandirlo fino al 200%. Se si riduce più di questo, non si potrà garantire una corretta lettura dallo scanner. Alcuni rivenditori richiedono che il codice a barre rispetti i requisiti minimi imposti, così ove possibile, i codici a barre dovrebbero essere dell’80% in più della misura standard, per gli standard ufficiali. UPC-A sono progettati per l’uso negli USA mentre i codici a barre EAN-13 sono per tutti gli altri paesi.

Corrispondenza: attraverso un servizio di registrazione permettiamo ai nostri clienti di agganciare tutte le informazioni dell’articolo e della vostra azienda, in modo da poter avere un riscontro e una tracciabilità virtuale dei Codici e dimostrarne il possesso.

Differenza tra Codici EAN-13 UPC-A12

Molti si chiedono quale sia la differenza tecnica tra il Codice EAN-13 e l’UPC-A -12?

I Codici a barre UPC-A sono realmente un sottoinsieme dei codici a barre EAN-13. Se la prima cifra del codice EAN-13 è un ” 0 “, allora le barre saranno costituite da entrambi EAN-13, e dell’UPC-A (senza la guida dello ”0″) il codice generalmente sarà identico. Lo spostamento del numero leggibile da un essere umano differisce tra l’UPC-A e i codici a barre EAN-13, questa è la grande differenza.

La grande differenza è lo spostamento del numero leggibile da un essere umano che è diverso tra l’UPC-A e i Codici EAN-13.

Quando si dovrebbe utilizzare un codice EAN-13 rispetto a UPC-A ?

I codici a barre UPC-A tradizionalmente venivano utilizzati negli USA, mentre il formato  EAN-13 veniva usato in tutto il mondo. Oggi, la maggior parte dei negozi in tutto il mondo accetta i codici a barre in entrambi i formati. Comunque ci possono essere alcuni sistemi meno recenti che accettano solo uno o l’altro. Ciò significa che se il mercato di riferimento per il nostro prodotto sono gli USA, allora i Codici UPC-A saranno la nostra scelta migliore, invece, se il prodotto è destinato alla vendita  a livello nazionale o internazionale, un codice a barre EAN-13 sarà migliore. Vi chiediamo di scaricare un sample gratuito dei Codici che forniamo e presentarlo ad un vostro rappresentante. Una volta ricevuta conferma, si può passare all’acquisto del Codice che fa più al caso vostro.


Indicizzazione cioè quel processo che unisce il codice a barre, generalmente l’EAN-13 o l’UPC-A12, con l’articolo identificandolo in modo digitale. Questo è il principale proposito della Codifica attraverso i Codici a Barre.


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